Secondo i dati dell’Osservatorio Unioncamere le imprese femminili presenti in Italia sono 1,4 milioni, ma è soprattutto nella ristorazione che l’incidenza femminile è alta: le aziende di ristorazione gestite da donne sono 171.795, cioè il 54% del totale.

Non solo. Dal 2010 al 2011, dicono sempre i dati Unioncamere, le imprese “rosa” sono aumentate dello 0,5%, sono cioè quasi 7.000 in più. Un dato non da sottovalutare se si pensa ai tempi difficili che l’economia italiana sta vivendo.

Questi dati contribuiscono ad avvalorare l’idea che le donne possono e devono avere un ruolo centrale nell’impresa perché la loro capacità gestionale è grande.

L’Italia purtroppo però, in moltissimi settori, pecca nella differenziazione fra uomo e donna; la disparità di genere è presente a tutti i livelli, nei tassi di partecipazione al mercato del lavoro, nel salario, nelle mansioni, nelle possibilità di carriera.

A tal proposito Fipe vuol essere promotore di un cambiamento culturale: per agevolare la crescita della presenza femminile nei “luoghi del comando”, sta realizzando il progetto “Donne in rete per migliorare”. Molti gli obiettivi che Fipe vuol raggiungere, tra cui quello di rafforzare le competenze e le professionalità delle donne manager. Per farlo, Fipe si propone di svolgere una costante attività di informazione e approfondimento in tema di pari opportunità, fornire assistenza, supporto e consulenza alle imprese femminili, individuare percorsi utili a coniugare il tempo del lavoro con il tempo per la famiglia e, più in generale, far crescere una cultura di imprese al femminile.